AMIS SCOUT

IL NOSTRO STATUTO

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VECCHIO STATUTO

Art. 1 Finalità
L'associazione "AMICI DELLE INIZIATIVE SCOUT - AMIS", con sede a Trieste, è un'associazione apolitica, pluriconfessionale, basata sul volontariato dei propri soci, che non ha fini di lucro e che si propone la promozione, lo sviluppo e il patrocinio di attività educative, ricreative, sportive e culturali nonché di iniziative di solidarietà sociale che stimolino nei giovani il senso di responsabilità, di tolleranza, di solidarietà civile ed umana, l'ideale della pace e la cultura europeistica e sollecitino gli interessi spirituali e culturali, lo spirito di iniziativa e di laboriosità, la cura per la salute e l'efficienza fisica.
Per raggiungere tali obiettivi l'AMIS adotta il metodo scout come delineato nell'opera di Robert Baden Powell e perciò persegue le finalità previste in un'ottica di "fratellanza universale", promuovendo e collaborando ad iniziative di solidarietà assieme ad altre associazioni o Enti Pubblici o Privati.
In questo intento l'AMIS utilizza le strutture di cui dispone a favore di Enti pubblici o privati aventi analoghe finalità ed esercita attività di protezione civile collaborando con Autorità costituite, Enti ed Associazioni preposte alla prevenzione, al soccorso nonché alla conservazione ambientale.
L'AMIS può aderire ad associazioni o federazioni i cui scopi siano conformi ai propri fini, purché siano rispettati i principi di apoliticità, pluriconfessionalità e mancanza di fini di lucro.
L'AMIS persegue le proprie finalità con l'esclusione di ogni fine di lucro e remunerazione, sia da parte propria che dei singoli soci.
Nel perseguire le proprie finalità l'AMIS si avvale dell'opera personale, spontanea e gratuita dei propri Soci. Ne consegue che:
· tutte le cariche associative e gli incarichi operativi previsti dallo Statuto sono forniti in modo gratuito;
· ogni prestazione fornita da un Socio è gratuita e le spese da questi sostenute saranno rimborsate secondo i limiti fissati dal Consiglio Direttivo.
· L'anno sociale coincide con l'anno scout che inizia il primo giorno del mese di settembre e termina il trentunesimo giorno del mese di agosto dell'anno successivo.

Art. 2 Soci
I soci si distinguono in due categorie:
· SOCI ORDINARI: sono tutti coloro che, condividendo gli scopi sociali definiti dal precedente art .1, siano stati accolti dal Consiglio Direttivo, abbiano compiuto il 18º anno di età e siano in regola con il canone sociale. I Soci Ordinari hanno diritto di voto assembleare, possono ricoprire cariche sociali ed incarichi operativi.
· SOCI GIOVANI: sono tutti coloro che sono stati accolti dal Consiglio Direttivo, non hanno compiuto il 18º anno di età e sono in regola con il canone sociale. Ogni Socio Giovane deve essere patrocinato da un Socio Ordinario, di norma un genitore oppure chi esercita la patria potestà o un legale rappresentante. I Soci Giovani non hanno diritto di voto assembleare e non possono ricoprire cariche sociali ed incarichi operativi. Al compimento del 18º anno di età diventano automaticamente Soci Ordinari.
· Le modalità ed i termini di versamento del canone sociale saranno regolamentati dal Consiglio Direttivo e comunicati ai Soci.
Ammissione dei soci
La domanda di ammissione va esaminata e accolta o eventualmente respinta - con motivazione - dal Consiglio Direttivo entro 60 (sessanta) giorni dalla presentazione. Coloro i quali intendano iscriversi all'Associazione AMIS compilano una scheda contenente i loro dati anagrafici e di tipologia di socio (Ordinario o Giovane). Tale scheda costituisce domanda di ammissione e di concessione della detenzione dei dati personali; di tale richiesta di ammissione decide il Consiglio Direttivo con atto motivato. I requisiti di ammissione prevedono l'accettazione delle finalità dell'associazione.
Esclusione dei soci
La condizione di Socio viene persa per:
· perdita dei requisiti di ammissione;
· comunicazione da parte del Socio stesso al Consiglio Direttivo;
· mancato versamento del canone sociale;
· mancata osservanza delle norme statutarie e qualsiasi altro grave motivo che ne comporti l'espulsione, proposta dal Collegio dei Garanti al Consiglio Direttivo e deliberata con motivazione dall'Assemblea.
Diritti e doveri dei soci
I Soci Ordinari possono essere sia Soci, che ricoprono cariche elettive o incarichi operativi o che sostengono l'associazione, che Soci, che esercitano la patria potestà di uno o più Soci Giovani, dei quali tutelano i diritti all'interno dell'associazione.
In particolare, i Soci hanno il diritto di:
· essere informati e controllare le attività dell'associazione, in qualità di Socio Ordinario, anche attraverso la partecipazione libera alle riunioni del Consiglio Direttivo e l'accesso ai verbali delle medesime, depositati presso la sede dell'associazione, e attraverso l'approvazione della relazione tecnico-morale del Presidente (Art .5 dello Statuto);
· attuare, in qualità di Socio Ordinario, le attività dell'associazione con l'assunzione di cariche elettive, incarichi operativi temporanei o occasionali secondo quanto previsto dallo Statuto e dal Regolamento Tecnico;
· essere rimborsati dalle spese sostenute per l'attività prestata nei limiti stabiliti dal Consiglio Direttivo;
· partecipare alle attività dell'associazione;
· fare parte, in qualità di Socio Giovane, delle unità scout secondo il Regolamento Tecnico.
In particolare, i Soci hanno il dovere di:
· versare il canone sociale;
· osservare lo Statuto;
· osservare le deliberazioni dell'Assemblea dei Soci e del Consiglio Direttivo;
· perseguire le finalità associative nei modi stabiliti dagli organi sociali;
· svolgere attività per l'associazione in modo personale, spontaneo e gratuito;
· tenere, nelle attività dell'associazione, un comportamento dettato dai principi dello scoutismo di servizio, spirito di solidarietà e tolleranza.
Assicurazione dei soci
I Soci che ricoprono cariche elettive o incarichi operativi, i Soci che prestano la loro opera volontaria ed i Soci Giovani vengono assicurati contro gli infortuni e gli stessi, eccetto i Soci Giovani, per la responsabilità civile verso terzi secondo quanto previsto dalla legge.

Art.3 Mezzi finanziari
I mezzi finanziari di cui dispone l'Associazione sono:
a) contributi dei soci (canoni sociali);
b) contributi straordinari volontari di soci e simpatizzanti;
c) contributi dello Stato, delle Regioni, di enti o di istituzioni pubbliche finalizzati esclusivamente al sostegno di specifiche e documentate attività o progetti;
d) contributi di Organismi Internazionali, di Società e Associazioni;
e) contributi di privati;
f) donazioni e lasciti testamentari;
g) rimborsi derivanti da convenzioni;
h) contributi corrispondenti a servizi prestati ai soci;
i) patrimonio costituito da beni mobili e immobili a qualsiasi titolo pervenuti all'Associazione e da eventuali accantonamenti di bilancio.
In ottemperanza al requisito dell'assenza di fine di lucro dell'associazione qualsiasi contributo (tra cui anche quello di un socio corrisposto a seguito di un servizio prestato dall'associazione) concorre a coprire le spese sostenute dall'associazione per le sue attività. Tra questi possono essere previsti anche rimborsi derivanti da convenzioni.
I criteri della rifusione delle spese sostenute da un Socio per una prestazione fornita o per un'attività di formazione sono stabiliti dal Consiglio Direttivo e non devono comunque superare le spese effettivamente sostenute dal socio.

Art.4 Organi dell'Associazione
Organi dell'Associazione sono:
a) l'Assemblea dei Soci (ordinaria e straordinaria);
b) il Presidente;
c) il Consiglio Direttivo;
d) il Collegio dei Revisori dei Conti;
e) il Collegio dei Garanti;
f) la Comunità Capi.
I compiti specifici degli organi sociali, Assemblea dei Soci, Presidente, Consiglio Direttivo, Collegio dei Revisori dei Conti e Collegio dei Garanti, sono definiti dagli articoli seguenti del presente Statuto.
L'Assemblea dei Soci e gli organi Presidente, Consiglio Direttivo e Collegio dei Revisori dei Conti, che sono eletti dall'Assemblea, hanno compiti esecutivi e deliberativi.
Il Collegio dei Garanti, del quale fanno parte, oltre ai tre membri eletti dall'Assemblea anche gli ex Presidenti in regola con il canone sociale, ha un compito consultivo e le sue decisioni devono essere approvate dall'Assemblea dei Soci.
La Comunità Capi è un organo tecnico la cui composizione ed i cui compiti vengono disciplinati dal Regolamento Tecnico fatto salvo il criterio democratico di nomina dei suoi componenti e la ratifica di tali nomine da parte del Consiglio Direttivo che viene eletto dall'Assemblea.
Il Presidente o un qualsiasi componente del Consiglio Direttivo, del Collegio dei Revisori dei Conti, del Collegio dei Garanti o della Comunità Capi che presentino la candidatura ad elezioni per cariche pubbliche vengono sospesi dall'incarico fino a proclamazione degli eletti a tali cariche. In caso di mancata elezione riprendono immediatamente il proprio ruolo; in caso di elezione decadono dall'incarico e vengono sostituiti dal primo dei non eletti nelle precedenti elezioni o (per la Comunità Capi) secondo quanto previsto dal Regolamento Tecnico. Nel caso degli ex-Presidenti, questi non parteciperanno alle riunioni del Collegio dei Garanti fino alla decadenza della loro carica pubblica.

Art.5 L'Assemblea dei Soci
L'Assemblea dei Soci si riunisce in forma ordinaria entro il mese di febbraio di ogni anno solare e vi possono partecipare tutti i soci. Hanno diritto di voto i Soci Ordinari in regola con il canone dell'anno sociale in corso.
Le delibere vengono prese a maggioranza semplice dei votanti e, in prima convocazione, con la presenza di almeno la metà dei Soci Ordinari. In seconda convocazione l'Assemblea è valida con qualsiasi numero di Soci Ordinari presenti. Ogni Socio Ordinario può essere portatore di una sola delega.
La convocazione dell'Assemblea deve essere fatta dal Presidente mediante lettera circolare spedita almeno 10 (dieci) giorni prima della data di convocazione.
L'Assemblea dei Soci, convocata in seduta ordinaria o straordinaria, viene dichiarata aperta dal Presidente dell'Associazione in carica che, quale primo atto, richiede la nomina di un Presidente e di un Segretario dell'Assemblea.
L'Assemblea ha principalmente le funzioni di:
a) approvare la relazione tecnico-morale del Presidente;
b) esaminare ed approvare il bilancio economico consuntivo;
c) fissare il canone sociale annuo;
d) esaminare ed approvare il bilancio economico preventivo;
e) avanzare proposte atte a meglio perseguire gli scopi dell'Associazione;
f) eleggere il Presidente, il Consiglio Direttivo, il Collegio dei Revisori dei Conti e il Collegio dei Garanti;
g) modificare lo statuto dell'Associazione;
h) nominare il Presidente uscente Presidente Onorario
i) deliberare l'eventuale espulsione dei soci.
I bilanci dell'associazione, consuntivo e preventivo sono approntati dal Consiglio Direttivo, tenendo conto anche dei criteri esposti nell'Art 3.
Il bilancio consuntivo si riferisce all'anno solare precedente a quello di convocazione dell'Assemblea. Il bilancio preventivo si riferisce all'anno solare corrispondente a quello di convocazione dell'Assemblea. Tali bilanci fanno parte integrante del verbale del Consiglio Direttivo che precede la convocazione dell'Assemblea Ordinaria ed è a disposizione dei soci presso la sede associativa. I bilanci consuntivo e preventivo vengono esposti chiaramente ed illustrati all'Assemblea Ordinaria e sottoposti alla sua approvazione. Dal bilancio consuntivo risultano i contributi, i beni ed i lasciti ricevuti nell'esercizio sociale nonché le spese sostenute nelle attività e nella manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni mobili ed immobili dell'associazione.
Il Presidente, i componenti del Consiglio Direttivo, del Collegio dei Revisori dei Conti e del Collegio dei Garanti sono democraticamente eletti dall'Assemblea dei Soci Ordinari.
I Soci Ordinari che esercitano la patria potestà di uno o più Soci Giovani ne tutelano i diritti usufruendo del proprio diritto di voto.
In caso di elezioni vengono nominati due scrutatori che fungono da comitato elettorale e prendono atto delle candidature ed effettuano lo spoglio delle schede. Le candidature per gli organi sociali Presidente, Consiglio Direttivo, Collegio dei Revisori dei Conti e Collegio dei Garanti vengono presentate dallo stesso interessato o da altri soci nell'occasione dell'assemblea o, precedentemente, tramite il Presidente in carica. I nomi dei candidati per ogni singola carica vengono esposti in ordine alfabetico in modo ben visibile all'Assemblea. Il fine delle elezioni è di scegliere, per tali cariche, soci che s'impegnino a perseguire i fini statutari e ad amministrare l'AMIS con la cura del buon padre di famiglia. Il voto viene espresso scrivendo il cognome (e anche il nome in caso di omonimia) del candidato prescelto. I voti vengono espressi su schede predisposte in modo che si possa indicare un solo nome per il Presidente, sei nomi per il Consiglio Direttivo, tre nomi per il Collegio dei Revisori dei Conti e tre nomi per il Collegio dei Garanti. A conclusione dello spoglio il Presidente dell'Assemblea annuncia i voti ottenuti da ciascun candidato e proclama i nomi degli eletti che sono i soci che hanno ottenuto il maggior numero di voti a concorrenza dei componenti dello specifico organo sociale. In caso di parità di voti tra candidati, si procederà ad un ballottaggio, nell'ambito della medesima riunione assembleare, tra i candidati in questione.
L'Assemblea viene convocata in forma straordinaria, con le medesime modalità e funzioni di quella ordinaria, dal Presidente "motu proprio" o su delibera del Consiglio Direttivo o su richiesta di almeno un decimo dei Soci Ordinari.
In deroga alle disposizioni del Codice Civile, l'Assemblea straordinaria in seconda convocazione può modificare lo Statuto Associativo con la maggioranza assoluta di almeno un terzo di Soci
Ordinari presenti.

Art. 6 Il Presidente
Il Presidente viene eletto, tra i Soci Ordinari, ogni 3 (tre) anni dall'Assemblea ordinaria dei Soci ed entra in carica all'inizio del successivo anno sociale.
Il Presidente ha la firma sociale, i poteri di delega e la rappresentanza legale dell'Associazione.
Il Presidente ha le funzioni di:
a) convocare e presiedere il Consiglio Direttivo;
b) convocare l'Assemblea dei Soci;
c) presentare annualmente all'Assemblea ordinaria dei Soci una relazione tecnico-morale sull'attività associativa.
Il voto contrario dell'Assemblea alla relazione tecnico-morale del Presidente equivale a voto di sfiducia e implica le dimissioni del Presidente e del Consiglio Direttivo. In tale evento, e in ogni caso di dimissioni del Presidente e di tutto il Consiglio Direttivo accolte dall'Assemblea dei Soci, l'Assemblea stessa elegge per voto palese un Commissario, che entro 60 (sessanta) e non prima di 30 (trenta) giorni convoca l'Assemblea straordinaria per l'elezione degli Organi dimissionari. Il Commissario ha il compito di gestire la normale amministrazione dell'Associazione.
In caso di assenza o impedimento, il Presidente viene sostituito, con gli stessi poteri, dal Vicepresidente o, in mancanza di questi, dal Consigliere più anziano di età.
Alla scadenza del suo mandato il Presidente uscente, se non rieletto, può essere nominato Presidente Onorario dall'Assemblea.

Art. 7 Il Consiglio Direttivo
Il Consiglio Direttivo è formato da 6 (sei) Consiglieri eletti, tra i Soci Ordinari, ogni 3 (tre) anni dall'Assemblea ordinaria dei Soci ed entra in funzione all'inizio del successivo anno sociale; è presieduto dal Presidente in carica o, in sua assenza, dal Vicepresidente.
La graduatoria dell'elezione del Consiglio Direttivo rimane aperta per tutto il triennio e viene utilizzata per l'eventuale surroga dei Consiglieri dimissionari o decaduti dall'incarico.
In caso di mancanza di Consiglieri per poter effettuare la surroga, il Consiglio Direttivo può funzionare con un minimo di 4 (quattro) componenti (Presidente incluso).
Il Consiglio Direttivo si riunisce almeno ogni 60 (sessanta) giorni su convocazione del Presidente e le riunioni sono valide se è presente almeno il 50% (cinquanta per cento) dei Consiglieri in carica più il Presidente o chi ne fa le veci. Non sono ammesse deleghe.
Le delibere sono approvate a maggioranza semplice dei votanti; in caso di parità è determinante il voto del Presidente.
Le votazioni avvengono in modo palese, ma può essere richiesto il voto segreto.
Il Presidente deve convocare il Consiglio Direttivo entro 10 (dieci) giorni qualora ne facciano richiesta almeno due Consiglieri.
Il Consiglio Direttivo ha le funzioni di:
a) assumere e/ o promuovere iniziative attinenti agli scopi dell'Associazione;
b) approvare le proposte di spesa in armonia con il bilancio preventivo e con le disponibilità di cassa;
c) elaborare annualmente il bilancio consuntivo e una proposta di bilancio preventivo da presentare all'Assemblea dei Soci;
d) esaminare le richieste di iscrizione all'Associazione;
e) nominare annualmente i capi tecnici delle Unità Scout, i loro collaboratori e gli altri incaricati di tecnica scout in base a quanto stabilito dal Regolamento Tecnico;
f) approvare il Regolamento Tecnico proposto dalla Comunità Capi.
Al suo interno il Consiglio Direttivo elegge un Vicepresidente, carica non incompatibile con gli incarichi di cui al successivo punto.
Il Consiglio Direttivo attribuisce ai Consiglieri i seguenti incarichi:
a) Segretario;
b) Tesoriere;
c) Responsabile dei beni mobili dell'Associazione;
d) Responsabile dei beni immobili dell'Associazione;
e) Responsabile scout;
f) Responsabile delle attività associative.
Tali incarichi non sono tra di loro incompatibili e possono essere ricoperti anche dal Presidente e dal Vicepresidente.
Il Consiglio Direttivo può assegnare altri incarichi e relativi compiti a seconda delle esigenze del momento.
Ciascun consigliere si può avvalere dell'opera di uno o più collaboratori nominati dal Consiglio Direttivo tra i Soci Ordinari.
Il Segretario redige i verbali delle riunioni del Consiglio Direttivo, cura la conservazione del tesseramento associativo e la corrispondenza con i soci.
Il Tesoriere sovrintende all'amministrazione dei mezzi finanziari dell'Associazione, cura la registrazione delle relative entrate e uscite e la stesura dei bilanci consuntivo e preventivo.
Il Responsabile dei Beni Mobili dell'Associazione raccoglie gli inventari dei beni mobili dell'Associazione e delle Unità Scout e sovrintende ai necessari acquisti.
Il Responsabile dei Beni Immobili dell'Associazione cura i problemi amministrativi e tecnici relativi alle sedi dell'Associazione.
I compiti del Responsabile Scout sono definiti dal Regolamento Tecnico.
Il Responsabile delle Attività Associative organizza le attività dell'Associazione anche associate alle manifestazioni scoutistiche ed eventualmente finalizzate ai soci.
Il verbale di ogni riunione, redatto a cura del Segretario, una volta approvato dal Consiglio Direttivo, dovrà essere affisso all'albo e messo a disposizione dei Soci che ne facciano richiesta presso la sede sociale.

Art. 8 Il Collegio dei Revisori dei Conti
Il Collegio dei Revisori dei Conti è composto da 3 (tre) membri eletti, tra i Soci Ordinari, ogni 3 (tre) anni dall'Assemblea ordinaria dei Soci ed entra in funzione all'inizio del successivo anno sociale.
Il Collegio dei Revisori dei Conti è presieduto dal componente che ha ottenuto il maggior numero di voti in sede di Assemblea; in caso di parità prevale la maggiore età anagrafica.
Il Collegio dei Revisori dei Conti ha le funzioni di:
a) controllare la gestione contabile dell'Associazione;
b) esaminare il bilancio consuntivo annuale redatto dal Tesoriere e presentare una relazione tecnica all'Assemblea ordinaria dei Soci.
Il Collegio dei Revisori dei Conti si riunisce almeno ogni 3 (tre) mesi su convocazione del Presidente del Collegio e, al termine, sottoscrive per approvazione la situazione contabile presentata dal Tesoriere.

Art. 9 Il Collegio dei Garanti
Il Collegio dei Garanti è composto dagli ex-Presidenti in regola con il canone sociale e da 3 (tre) membri effettivi eletti ogni 3 (tre) anni dall'Assemblea fra i Soci Ordinari con almeno cinque anni di anzianità associativa, che abbiano ricoperto l'incarico di Capo Unità AMIS o abbiano svolto attività collaterale scoutistica e che non ricoprono altre cariche associative o tecniche. Il Collegio dei Garanti entra in funzione all'inizio dell'anno sociale successivo a quello in cui si sono svolte le elezioni.
Viene convocato e presieduto, su richiesta del Consiglio Direttivo o su deliberazione dell'Assemblea, dall'ex-Presidente o dal Garante di maggiore età, che si dichiari disponibile; viene convocato per iscritto e si riunisce validamente qualunque sia il numero dei presenti, purché non inferiore a 3 (tre).
Il Collegio dei Garanti ha i compiti di:
a) vigilare sull'applicazione delle norme statutarie;
b) concedere a gruppi che ne facciano richiesta il patrocinio e la denominazione AMIS, nonché di revocare tale concessione;
c) esprimere parere, su richiesta del Consiglio Direttivo, in merito all'adesione ad altre associazioni o federazioni (vedi Art.1);
d) esaminare, su incarico del Consiglio Direttivo, possibili controversie sorte all'interno dell'Associazione e valutare il comportamento di singoli Soci rispetto alle norme statutarie; le decisioni del Collegio, prese a maggioranza semplice, ed eventuali sanzioni comminate vengono applicate dal Consiglio Direttivo. Le sanzioni comminabili, a seconda della gravità dell'infrazione, sono:
- censura scritta;
- revoca dell'incarico;
- sospensione dalla qualità di Socio per il massimo di un anno.
L'espulsione dall'Associazione di un socio per gravi motivi può essere proposta dal Collegio dei Garanti al Consiglio Direttivo e da questo sottoposta alle decisioni dell'assemblea.

Art. 10 La Comunità Capi
La Comunità Capi è formata dai dirigenti di tecnica scout(Capi) nominati dal Consiglio Direttivo ed è coordinata dal Responsabile Scout, che funge da tramite tra la Comunità e il Consiglio Direttivo.
La Comunità Capi ha le funzioni di:
a) elaborare i programmi generali di attività delle Unità Scout, proponendoli al Consiglio Direttivo;
b) proporre al Consiglio Direttivo i piani di spesa generali per le attività scout da inserire nel bilancio preventivo;
c) proporre annualmente al Consiglio Direttivo la nomina dei capi tecnici delle Unità Scout, dei loro collaboratori e degli altri incaricati di tecnica scout.
d) In dettaglio, organi e compiti della Comunità Capi sono definiti dal Regolamento Tecnico.

Art. 11 Regolamento Tecnico
Le attività scout dell'Associazione e tutto quanto concerne organi scout e relativi compiti sono definiti dal Regolamento Tecnico che viene proposto dalla Comunità Capi ed approvato dal Consiglio Direttivo.

Art. 12 Scioglimento dell'Associazione
Lo scioglimento dell'Associazione deve essere approvato da apposita Assemblea straordinaria convocata dal Presidente 30 (trenta) giorni dopo la relativa delibera del Consiglio Direttivo.
Copia della delibera deve far parte integrante della convocazione dell'Assemblea, che deve essere spedita ai Soci almeno 20 (venti) giorni prima.
La deliberazione di scioglimento deve essere approvata dall'Assemblea con una maggioranza dei 3/ 4 (tre quarti) degli aventi diritto al voto.
I beni residui devono essere devoluti gratuitamente ad associazioni od enti di beneficenza o a gruppi scout.
Copia della delibera deve far parte integrante della convocazione dell'Assemblea, che deve essere spedita ai Soci almeno 20 (venti) giorni prima.
La deliberazione di scioglimento deve essere approvata dall'Assemblea con una maggioranza dei 3/4 (tre quarti) degli aventi diritto al voto. I beni residui devono essere devoluti gratuitamente ad associazioni od enti di beneficenza o a gruppi scout.

Art. 13 Norme generali
Per quanto non previsto dal presente Statuto si applicano le disposizioni del Codice Civile e delle
norme di legge in materia di Associazioni.
AMIS TRIESTE

REGOLAMENTO TECNICO

PREMESSA


Gli Amici delle Iniziative Scout esprimono l'intento di sostenere e diffondere i principi ed i metodi del movimento scout come ideati originariamente e originalmente da Robert Baden Powell.

Principi e fini dell'Amis, in tal senso, sono descritti nel primo punto dello Statuto sociale e sono identificati nel simbolo dell'AMIS, che corrisponde a quelli dello Scoutismo Internazionale maschile e femminile: giglio scout rosso con due stelle bianche a cinque punte sui petali laterali, sullo sfondo del trifoglio bianco in campo blu.

In base a tali principi, l'AMIS asseconda e favorisce ogni attività giovanile che rispetti i requisiti fondamentali del metodo scout di B.P.:


• Promessa e Legge

• Vita all'aperto e Servizio

• Sistema di muta, pattuglia e ronda

• Sistema dei brevetti e progressione


e pone il proprio principale impegno nell'adottare a questo fine criteri di promozione, sviluppo, diffusione della cultura pedagogica scout, negando per principio ogni tipo di discriminazione.


Supporto fondamentale di questo impegno è l'attenta e continua analisi sulla applicazione del metodo che si svolge in seno alla Comunità Capi, alle sessioni della Formazione Capi e in ogni altra circostanza in cui vi sia l'occasione di confrontare esperienze, idee, proposte sulla condizione giovanile e sul metodo scout.


Risultato concreto di questo costante confronto è il testo del "Regolamento Tecnico Scout", che serve da guida all'opera del capo scout e che va inteso come mezzo di lavoro, cui si affiancano l'iniziativa, la fantasia, la volontà, il senso critico del responsabile scout nel suo lavoro di educazione ed autoeducazione permanente.

L'Associazione Amis Amici delle Iniziative Scout Trieste prevede da Statuto la nomina di 7 persone per comporre l'organo di amministrazione (ex Direttivo).

I più votati restano in carica per tre anni.

Durante la prima riunione vengono decisi i ruoli al suo interno in base alle singole competenze.



  • Regolamento Tecnico Scout
Il Regolamento Tecnico Scout dell'AMIS (di seguito denominato Regolamento) è costituito da schede emanate dal Consiglio Direttivo sentito il parere della Comunità Capi. La sua modifica è di competenza del Consiglio Direttivo.
Nel caso in cui ci sia una proposta di modifica approvata a maggioranza da parte della Comunità Capi, questa viene presentata al Consiglio Direttivo per la sua eventuale approvazione.
Organizzazione generale
L'organizzazione generale dello Scoutismo AMIS si articola nei seguenti organi:

• Il Responsabile Scout
• Il Gruppo Scout giovani; i Consigli di Gruppo; i Responsabili di Gruppo
• L’unità scout – struttura e staff capi
• L’Unità Adulti Scout - Clan
• La Comunità Capi
• Il Gruppo di Formazione Capi

  • Il Responsabile Scout
Il coordinamento generale dell'attività scout dell'AMIS compete al Responsabile Scout.
Il Responsabile Scout viene nominato dal Consiglio Direttivo tra i suoi membri, in collaborazione con la Comunità Capi che indicherà il nome del consigliere ritenuto più idoneo all’incarico.
Il Responsabile Scout può avvalersi della collaborazione di soci con specifiche competenze scelti al di fuori della Comunità Capi.
Eventuali controversie tra capi vengono definite dal Responsabile Scout, che può ricorrere all'assistenza dei Responsabili di Gruppo.

Compiti del Responsabile Scout sono:
1. convocare e presiedere le riunioni della Comunità Capi;
2. tenere delle riunioni con i Responsabili di Gruppo;
3. fare da tramite tra Capi e Consiglio Direttivo;
4. verificare l’applicazione del Regolamento con l'assistenza dei Responsabili di Gruppo;
5. verificare l'applicazione del metodo in collaborazione con i Responsabili di Gruppo, anche sulla base dei programmi annuali delle Unità presentati dai Capi Unità all'inizio dell'anno scout, entro 2 mesi dall'apertura del medesimo;
6. proporre al Consiglio Direttivo la nomina e la revoca dei Capi, e l'apertura e chiusura delle Unità, in seguito alle indicazioni dei Responsabili di Gruppo;
7. verificare le condizioni per l'apertura o chiusura di gruppi sentita la Comunità Capi e presentare la relativa proposta al Consiglio Direttivo;
8. promuovere l'aggiornamento dei Capi favorendo la partecipazione ai campi scuola fornendo i sussidi tecnici necessari (e in ciò si avvale dell'opera del Gruppo di Formazione Capi).
9. Coordinare le attività associative delle singole Unità Scout in collaborazione con la Comunità Capi.
10. Vigilare sull’applicazione del presente Regolamento.

Il Responsabile Scout non può ricoprire incarichi nelle Unità operative o di Responsabile di Gruppo.

  • Il Responsabile di Gruppo
Il Responsabile di Gruppo viene nominato dai capi Unità di ciascun Gruppo; sentito il Consiglio di Gruppo. La nomina avviene all'unanimità, all'inizio dell'anno scout, è annuale e riconfermabile e viene ratificata dal Consiglio Direttivo. Il ruolo di responsabile di gruppo rimane vacante qualora non venga raggiunta l’unanimità.
L'eventuale revoca viene decisa a maggioranza dai tre capi Unità del Gruppo.
Il Responsabile di Gruppo viene scelto tra i Soci AMIS non facenti parte del Direttivo e non può essere scelto tra lo staff dei capi Unità. Deve essere scout, possibilmente deve avere esperienza di conduzione di Unità scout (come Capo, Vice o Aiuto) e/o di attività scout.

Le funzioni del Responsabile di Gruppo sono:
1. favorire lo sviluppo completo delle tre branche nel Gruppo, se ancora non esistono;
2. fungere da organo di coordinamento nell'attività delle tre Unità, tenendo peraltro presente che la programmazione e lo svolgimento delle attività stesse rientrano esclusivamente nella responsabilità dei Capi;
3. convocare e presiedere il Consiglio di Gruppo, proporre ed incoraggiare attività finalizzate alla collaborazione e l'amicizia tra i Capi;
4. raccogliere e coordinare le necessità organizzative, finanziarie e materiali delle Unità del Gruppo e riportarle al Consiglio Direttivo;
5. partecipare alle sedute del Consiglio Direttivo per collaborare alla formazione dei programmi e delle delibere ed esprimere un parere consultivo;
6. partecipare alle riunioni delle Unità con le famiglie degli iscritti;
7. in accordo con i Capi Unità, custodire e documentare gli usi e le tradizioni del Gruppo e delle sue Unità;
8. applicare l'eventuale regolamento di gruppo;
9. indicare al Responsabile Scout le nomine e le revoche dei Capi e le proposte di apertura e chiusura delle Unità del Gruppo;
10. coadiuvare il Responsabile Scout nell'applicazione e nel rispetto del Regolamento.

  • Il Consiglio di Gruppo
Il Consiglio di Gruppo, formato dallo staff delle Unità e dal Responsabile di Gruppo, è l'organo che gestisce le tre branche del Gruppo; a tale scopo può redigere un Regolamento di Gruppo, che deve essere in sintonia con lo Statuto Associativo ed il Regolamento Tecnico Scout ed essere approvato dal Consiglio Direttivo.
Il Consiglio di Gruppo ha le funzioni di:
1. assolvere le finalità e le funzioni del Gruppo;
2. valutare e proporre annualmente (entro l'Apertura dell'anno scout o, in caso di necessità, in altro periodo), le nomine dei Capi delle Unità Scout, dei loro collaboratori e degli altri incaricati di tecnica scout sottoponendole alla ratifica del Consiglio Direttivo tramite il Responsabile Scout;
3. valutare e proporre l'apertura e la chiusura delle Unità del Gruppo sottoponendole alla ratifica del Consiglio Direttivo tramite il Responsabile Scout

  • L'Unità Scout Giovanile
L'Unità Scout è l'ambito in cui si sviluppa l'azione educativa mediante il Metodo Scout.
L'Unità è costituita da bambini, ragazzi e giovani di entrambi i sessi, sotto la responsabilità di un Capo Unità coadiuvato da un Vice Capo.
Condizioni per la costituzione o la ricostituzione di un'unità sono contemporaneamente:
1. la richiesta di presenza di attività scout da parte di ragazzi o famiglie oltre il limite ragionevolmente ritenuto ottimale per il funzionamento di ogni altra unità anche in relazione alle garanzie di sicurezza ottimale oppure la richiesta di presenza di attività scout in località dove lo Scoutismo può avere particolare importanza sociale ed educativa;
2. la disponibilità di un Capo e di almeno un altro Capo con funzioni di vice in grado di coadiuvarlo efficacemente e di sostituirlo in caso d'impedimento;
3. la disponibilità di una sede adeguata, accessibile in ogni momento, anche se in comune con altra Unità; la sede deve rispondere a criteri di salubrità e sicurezza e deve preferibilmente consentire l'attività all'aperto nelle immediate vicinanze.
Il Consiglio di Gruppo verifica l'esistenza di tutte queste condizioni e, in seguito, propone al Consiglio Direttivo la costituzione dell'unità.
Il Consiglio di Gruppo, constatando il venire meno di una delle suddette condizioni propone la chiusura dell'unità al Consiglio Direttivo.
Ciascuna Unità assume il numero d'ordine che contraddistinguerà anche le altre Unità del Gruppo che saranno successivamente costituite; il numero è preceduto dal nome del comune o della località minore di ubicazione; l'Unità può darsi inoltre un nome e un distintivo scelti dal consiglio dell'Unità stessa.

  • Le Branche Scout
Il Metodo educativo Scout si sviluppa attraverso tecniche progressive raggruppate per fasce d'età:
• i bambini dagli 8 agli 11 anni appartengono alla branca LUPETTI e formano Unità denominate BRANCO;
• i ragazzi dagli 11 ai 16 anni appartengono alla branca SCOUT e formano Unità denominate REPARTO;
i giovani dai 16 anni ai 21 appartengono alla branca ROVER e formano Unità denominate COMPAGNIA.
• La branca Lupetti si basa sul "Manuale dei Lupetti" (Wolf Cub Handbook) di B.P.
• La branca Scout si basa sul testo "Scoutismo per Ragazzi" (Scouting for Boys) di B.P.
• La branca Rover si basa sul testo "Strada verso il Successo" (Rovering to Success) di B.P.
L’età minima per l’ammissione a ciascuna branca deve essere compiuta entro il 31 dicembre dell’anno scout in corso.
Il limite massimo di età per il passaggio alla branca successiva non è tassativo, ma può essere aumentato in casi specifici a giudizio dei capi unità.
Il servizio del Rover si conclude entro il 21° anno di età con la “Partenza”. All’atto della Partenza, il Capo Compagnia propone al rover di aderire a qualche ronda del Clan.
Il rover, compiuti i 18 anni, si trova comunque nella condizione di Socio ordinario.
Dal "Taccuino" di Baden Powell:
"La branca lupetti indirizza l'animo del ragazzo nella giusta direzione, la branca esploratori gl'insegna come compiere il suo dovere e gli dà il senso del dovere,... il roverismo gli fornisce l'occasione di esercitare il suo ideale di servizio, di metterlo concretamente in pratica."

  • Lo Staff dell'Unità

  • Il Capo Unità
Il Capo Unità, secondo quanto delineato nel "Libro dei Capi" di Baden Powell è l'ideatore, l'animatore e il coordinatore dell'attività ed è responsabile dell'azione educativa e dell'applicazione del Metodo Scout di B. P. all'interno dell'Unità che gli è affidata.
Il Capo Unità deve essere di esempio nei confronti dei ragazzi della sua Unità e dei suoi collaboratori, verso i quali ha un compito di formazione.
La nomina del Capo di Unità, così come quella del suo vice è di competenza del Consiglio Direttivo su indicazione del Consiglio di Gruppo al Responsabile Scout ed ha validità annuale.
Il Capo unità deve essere un socio ordinario che ha compiuto il 21° anno di età, in possesso di adeguata conoscenza di Metodo e di Tecnica Scout e di capacità generale nel campo educativo.

La decadenza da tale incarico avviene per:
1. scadenza annuale,
2. dimissioni presentate al Consiglio Direttivo,
3. revoca motivata dal Responsabile Scout, valutata congiuntamente ai Capi Unità e ai Capi Gruppo e ratificata del Consiglio Direttivo,
4. Revoca deliberata dal Consiglio Direttivo e motivata al Consiglio di gruppo.
È auspicabile che i Capi Unità possano partecipare a corsi di formazione Capi presso scuole riconosciute dall’AMIS.

Laddove possibile, Capo Unità e Vice Capo devono essere persone di sesso diverso per poter garantire in caso di necessità, con le responsabilità che competono ai ruoli, adeguata assistenza ai giovani loro affidati anche in relazione alle possibili conseguenze di carattere penale che potrebbero insorgere in simili situazioni.

All’atto della nomina, ogni Capo Unità sottoscrive il seguente impegno associativo:
IMPEGNO ASSOCIATIVO DEL CAPO UNITÀ

Consapevole del fatto che il Capo Unità è il più diretto interprete dei principi statutari ed educativi dell’AMIS, mi impegno ad agire verso i giovani a me affidati e le loro famiglie per il rispetto e la valorizzazione di quei principi e a dare il mio contributo ad ogni aspetto della vita dell’associazione.
Il Capo Unità indica al Responsabile Scout i suoi aiuti e i suoi collaboratori (Staff).

  • Il Vice Capo Unità
Il Vice Capo Unità è il più stretto collaboratore del Capo Unità e lo sostituisce in caso d'impedimento.
Anche al vice capo unità si richiedono le medesime caratteristiche metodologiche e tecniche del Capo Unità.

  • L'aiuto Capo Unità
L'Aiuto Capo Unità (uno o più per ciascuna Unità) viene scelto dal Capo Unità ed indicato al Responsabile Scout. È collaboratore operativo del Capo Unità.
L'Aiuto Capo Unità viene scelto tra i Soci Ordinari che hanno prestato la Promessa scout e che sono in possesso di adeguate attitudini e di una conoscenza generale del Metodo Scout.

  • Il Collaboratore di Unità
Il Collaboratore di Unità è un Socio Ordinario che collabora con lo staff dell'Unità con incarico definito dal Capo Unità.
Eventuali altri collaboratori esterni che vengono convocati eccezionalmente in occasione di attività specifiche e non sono necessariamente soci AMIS agiscono sotto la responsabilità del Capo Unità. Per questi collaboratori è necessario provvedere alla copertura assicurativa.

  • Trasferimenti e passaggi
Trasferimento da altra associazione scout
Il Socio giovane che provenga da altra associazione e che abbia già fatto la Promessa Scout, verrà accolto nella nuova Unità con una breve cerimonia durante la quale gli sarà consegnato il fazzoletto con i colori dell'Unità.

Passaggi di branca
I passaggi da una branca all'altra avvengono di norma all'interno dello stesso Gruppo.
Il passaggio ad un Gruppo diverso da quello di appartenenza dovrà essere richiesto dai genitori o da chi esercita la potestà genitoriale al Capo Unità di destinazione. Questo informerà della richiesta il Capo Unità di provenienza che fornirà tutte le informazioni relative alla progressione scout del giovane. Del passaggio verrà data informazione al Responsabile Scout ed alla Segreteria Associativa.
Nel passare da una branca all'altra il Giovane mantiene il proprio foulard della branca di origine fino alla successiva promessa, impegno o cerimonia di accoglienza.

  • L’Unità Adulti Scout - CLAN
Il Clan è l’Unità Scout che accoglie soci adulti che hanno prestato la Promessa Scout. E’ una unità trasversale all’interno dell’associazione, entro la quale tutti i soci AMIS che condividono le finalità dello scoutismo e sono disposti a seguire la Legge Scout possono trovare le risorse umane e materiali per dare il loro contributo al raggiungimento degli scopi associativi.

Anche i soci ordinari non Scout possono partecipare alle attività del Clan con l’impegno di apprendere e praticare i principi fondamentali dello scoutismo e di prestare la Promessa Scout dopo un congruo periodo si servizio nell’Unità
Il Clan si articola in diverse RONDE, che si impegnano a contribuire alla realizzazione delle finalità associative, quali ad esempio:

1. attività di supporto temporaneo alle Unità Scout Giovanili;
2. interventi di aiuto nella manutenzione, abbellimento ecc. delle diverse sedi dell’associazione e dell’Ostello Scout
3. attività di promozione del Movimento Scout e dell’AMIS, predisponendo e realizzando progetti a ciò dedicati e/o attraverso la preparazione di materiale esplicativo sull'argomento;
4. documentazione della storia e delle tradizioni dell’associazione e delle attività svolte negli anni dalle diverse unità giovanili e dell’Unità Adulti Scout
5. reperimento e catalogazione di materiale informativo riguardante l’applicazione del metodo e della tecnica scout (libri, riviste ecc) e presentazione di proposte agli organi associativi competenti per l’acquisto di materiale “didattico” ed informativo che tratta tali argomenti
6. programmazione e realizzazione, anche in concorso con altre unità, di attività rivolta a soci adulti scout (es. giornata del pensiero) e/o di momenti ricreativi o culturali rivolti ai soci o di altre attività coerenti con le finalità associative;
7. partecipazione alla realizzazione di simili attività di cui al pto.6 su proposta del Direttivo
8. attività di servizio all'esterno dell'associazione, per la realizzazione di progetti concordati con altre organizzazioni e approvati/proposti dal Direttivo.
9. altre attività similari………

Ogni attività di ronda viene illustrata in un programma concordato con il Capo Clan e messa a disposizione di tutto il Clan. Alla conclusione dell’anno scout quanto realizzato viene condiviso con tutto il Clan.
Inoltre il Clan offre un’opportunità di incontro ai soci che hanno cessato un’attività operativa all'interno delle unità giovanili e che desiderano sia mantenere i legami instaurati durante il loro percorso scout sia mettere a disposizione dell’associazione le loro competenze tecniche.
Ciascun membro del Clan può far parte di più Ronde. Ai membri del Clan che hanno prestato la Promessa viene consegnato il foulard dell’unità.

Organi del CLAN sono:
• il Capo del Clan
• il vice Capo del Clan
• La Ronda direttiva

Il Capo del Clan e il suo Vice vengono nominati dal Consiglio direttivo su proposta del responsabile scout su indicazione dei Soci ordinari scout facenti parte del Clan. La nomina avviene all'inizio dell'anno scout, è annuale e riconfermabile. È auspicabile che Capo e Vice Capo del Clan siano due scout che, per età, possano rappresentare sia la fascia giovanile sia la fascia senior, ipotizzando come discriminante l’età di 40 anni.

Il Capo Clan
ha una funzione di coordinamento e di indirizzo sulle attività delle ronde.
Il Capo Clan partecipa alle riunioni della comunità capi come membro effettivo e alle riunioni del direttivo alla stregua dei capigruppo.
La Ronda Direttiva è composta dal Capo del Clan, dal Vice, dal Tesoriere e altri componenti indicati dal Clan.
I referenti delle Ronde sono indicati dai membri delle rispettive Ronde di appartenenza e svolgono una funzione di coordinamento nelle specifiche attività della Ronda e di rappresentanza nella Ronda Direttiva.

Il Capo del Clan collabora con il Responsabile Scout e con il Responsabile delle Attività Associative per le attività di sua competenza.
Per il suo funzionamento, il Clan può redigere un proprio Regolamento, che deve essere in sintonia con lo Statuto Associativo ed il Regolamento Tecnico Scout ed essere approvato dal Consiglio Direttivo.

  • La Comunità Capi
La Comunità Capi è formata dai Capi nominati dal Consiglio Direttivo ed è coordinata dal Responsabile Scout, che funge da tramite tra la Comunità Capi e il Consiglio Direttivo. Con la dicitura “Capi” si intendono i Capi Unità, Vice Capi ed Aiuto Capi Unità in servizio.
Il Clan è rappresentato dal Capo o suo delegato.
I rover in servizio ed i Collaboratori di Unità possono essere invitati a partecipare alle riunioni senza diritto di voto e non possono rappresentare la propria Unità.
Di regola alle riunioni sono invitati i Responsabili di Gruppo.
La Comunità Capi si riunisce almeno tre volte all'anno e in ogni occasione ritenuta necessaria dal Responsabile Scout o su richiesta motivata di almeno tre capi Unità.
Le riunioni della Comunità sono valide con la presenza della metà più uno delle Unità, rappresentate da almeno un componente (Capo o Vice Capo Unità o Aiuto Capo Unità con la delega del Capo Unità); comunque, il Responsabile Scout, che presiede la riunione ha la facoltà di rinviare le decisioni se ritiene che le presenze non siano sufficienti per dare autorevolezza alle decisioni da prendere.
Di ogni riunione della Comunità Capi viene redatto un verbale.
Nelle decisioni della Comunità il voto viene espresso per singole Unità dal rappresentante della medesima.
Le decisioni vengono prese a maggioranza semplice delle Unità presenti.
Le funzioni della Comunità Capi sono quelle indicate nello statuto associativo (art. 10).
La Comunità Capi è la sede d'esame di ogni questione relativa al Metodo Scout e di proposta di ogni altra iniziativa atta a migliorare e rafforzare il valore dello Scoutismo sia all'interno che all'esterno dell'AMIS.

· La Promessa
I Lupetti prestano la seguente Promessa del Lupetto:
"Prometto di fare del mio meglio per amare Dio, la Patria e la Famiglia, osservare la Legge del Branco e compiere ogni giorno una buona azione"
Gli Esploratori ed i Rover prestano la seguente Promessa Scout:
"Prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio, la Patria e la Famiglia, agire sempre con disinteresse e lealtà, e osservare la Legge Scout"
Gli adulti prestano la seguente promessa:
"Prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio, la Patria e la Famiglia, agire sempre con disinteresse e lealtà, e osservare la Legge Scout. Mi impegno pertanto a diffondere i principi espressi nella Promessa e ad essere di esempio ai giovani"
I Soci Ordinari che svolgono attività come Collaboratore di Unità, ove non l'avessero già fatto, prestano la Promessa Scout all'interno della propria Unità.
In occasione della festa associativa di San Giorgio, il Responsabile Scout proporrà a tutti gli Scout presenti, anche se non inseriti nelle unità AMIS, il rinnovo della Promessa Scout con la formula degli esploratori/rover.

  • Il Gruppo di Formazione Capi
La formazione dei Capi è di competenza del consiglio Direttivo che a questo scopo nomina un Gruppo di Formazione Capi composto da scout competenti e di comprovata esperienza, coordinati dal Responsabile Scout.
Il gruppo di formazione capi, oltre che dal Responsabile Scout, è composto da un minimo di 3 fino ad un massimo di 5 membri.
All'inizio di ogni anno scout il Consiglio Direttivo nomina o riconferma il Gruppo di Formazione Capi.
Compiti del Gruppo di Formazione Capi sono:
1. promuovere la crescita e l'autoeducazione permanente dei Capi;
2. programmare il calendario dei campi scuola associativi;
3. organizzare campi scuola e promuovere e supportare la partecipazione a percorsi formativi proposti da altre organizzazioni;
4. valutare la validità delle esperienze formative, associative ed extra associative, e conferire o confermare i relativi riconoscimenti (diplomi e tizzoni);
5. favorire l'organizzazione di incontri di formazione anche interassociativi, partecipazione a convegni, conferenze, seminari ecc.;
Nello spirito di B.P.

"Le nostre son norme, non regolamenti"
Ciò vuol dire che sono come quelle del calcio e del cricket, necessarie veramente per un gioco schietto e leale per tutti.
Esse vogliono essere di aiuto fornendo una linea da seguire, e non costituiscono in alcun modo regolamenti da pedante burocrazia.
Invero, tutta la disciplina che c'è nel Movimento proviene dalla libertà, dal

desiderio intimo di "giocare il gioco" per il bene della propria squadra."
Robert Baden Powell: "La strada verso il successo" 1922

Il presente regolamento entra in vigore il giorno 1 marzo 2009

AMIS TRIESTE

AMIS
in trasparenza
5 x 1.000

Documenti per la trasparenza
così come previsto dal Decreto Legislativo 3 luglio 2017 n 111

Erogazione 5 x 1000
2017 - 2018 - 2019 - 2020 - 2021
c.f. 90015410328

c.f. 90015410328
Abbiamo un messaggio per te! ..

Ci doneresti il tuo..
Logo Amis Trieste
Il giglio Scout rosso con due stelle bianche a cinque punte sui petali laterali inserito sullo sfondo del trifoglio bianco in campo blu.
Questi sono i simboli dello Scoutismo Internazionale sia maschile che femminile